LA CITTÀ DEL SONNO















un movimento
estate 2006
e deviazioni future



le belle bandiere









LA CITTA’ DEL SONNO 
un movimento

non si compra
non si vende

mappa di pensieri e opere
non si sa più come usare o sostituire parole come:
arte
artisti
comunicazione tra le arti
rapporto con il pubblico
rapporto con le istituzioni
omologazione
laboratorio di esperimenti tra artisti
installazioni
eventi
tempo libero
necessità
lavoro
ricerca
progetto
qualità della vita quotidiana 
livello culturale
educazione
formazione
paesaggio degradato
espressione
eppure non riusciamo a farne a meno per capirci, pur sapendo che quello a cui alludiamo non è quello che sperimentiamo, ma un sogno futuro.
Quando ci siamo resi conto di essere più d’uno, seppur sparsi, eppur legati da rapporti nati dal fare, ci siamo divertiti a disegnare una mappa di luoghi di sonno, tempo quieto e operoso di rivoluzione in attesa di imparare le parole nuove: il sonno – e il sogno - possono intorpidire, possono rigenerare, possono risvegliare e illuminare questioni che la ragionevolezza non osa più affrontare.
Questo neonato movimento cerca altre modalità di relazione, basate sulla frequentazione, sull’affine percezione dell’operare artistico, sulla voglia di mettere in comune il lavoro, avendo già superato – seppur in questo momento di crisi – la paura di perdersi o di perdere qualcosa.
Rende visibile una mappa territoriale in continua trasformazione creata dai rapporti tra le persone e tra il loro lavoro, una semplice lettura dell’esistente che ne accresca la forza segnalando la nascita di una comunità solidale sempre aperta e in cerca di un’etica del fare.
Rivaluta – per un’estate, ora, anche se il pensiero si allunga più veloce nel tempo - quello che già abbiamo: la possibilità di creare, qui e ora, indipendenti da qualsiasi potere, in nome del piacere.
Perchè la città del sonno?
Il sonno e il dormiveglia, spesso bollati come perdita di tempo, in altre culture e in altri tempi hanno rappresentato momenti di grande rigenerazione. Quasi per paradosso, rispetto ai valori della nostra quotidianità, mettiamo al centro del lavoro suggestioni, gesti, stati e testi ispirati alla perdita di coscienza per creare visioni che, pur affondando nella realtà, nella memoria e nei luoghi abituali, abbiano il potere di trasformarli. 
Il sonno è un segno: è ciò che ci permette di sognare e rinascere ogni giorno, ma che può trasformarsi in potente anestetico, è ciò che ci separa in miliardi di solitudini ma che ci rende tutti uguali ed indifesi, un abbandono, un memento mori, ma anche una via per viaggiare avanti e indietro nel tempo, dialogare con gli assenti e ricordare le aperture e la sapienza dell’infanzia, quando l’atto della creazione può essere naturale come il respiro o l’invenzione di parole nuove.
Può essere anche l’estremo strumento di protezione e resistenza, per prepararsi al mutamento.
le immagini
Immaginiamo allestimenti ed accadimenti diversi nei luoghi di appartenenza delle compagnie e di singoli, supportati di volta in volta, per come sarà facile e possibile, dagli aiuti di tutti gli altri. Immaginiamo un clima che aiuti la creazione e il godimento dell’arte – ma si può parlare d’arte? e come? – ascoltando lo spirito dei luoghi e le ispirazioni delle persone. Immaginiamo di disegnare una mappa di carta e una mappa fisica, segnata dalle installazioni luminose di Claudio Ballestracci.
2006 annozero: ma dove li trovano i soldi?
Dove trovare i soldi in poco tempo, come organizzare una macchina complessa senza mortificarla per mancanza di risorse? come si fa a mettere nel congelatore una spinta autentica e sincera?
Come si fa a valorizzarla con poco o niente, senza approfittare ancora una volta della generosità degli individui?
A questo, facendo, pensando, giocando, cerchiamo risposte attraverso l’agire.





23giugno/1 luglio
FILO D’ARIANNA FESTIVAL di Belluno accoglie
 23/27 giugno ore 19/22 laboratorio
VISIONI DALLA CITTA’ DEL SONNO 
 28 e 30 giugno e 1 luglio ore 18
prove aperte – visioni e performance dei partecipanti al laboratorio 
 29 giugno ore 18 e 30 giugno ore 20.45
NON SENTIRE IL MALE – DEDICATO A ELEONORA DUSE
di e con Elena Bucci – Le belle bandiere
al pianoforte Dimitri Sillato
 1 luglio ore 15.30 e 22.00
BAMBINI 
progetto di Claudio Ballestracci, Elena Bucci, Davide Reviati, Associazione culturale Rrose Sélavy
in collaborazione con Le Belle Bandiere - Ass.Rrose Sélavy – L’arboreto PerCorsi Mondaino 
regia e drammaturgia di Elena Bucci - dipinti di Davide Reviati - installazioni di Claudio Ballestracci
con Elena Bucci e Paola Bartoli - al pianoforte, violino e fisarmonica Andrea Agostani e Dimitri Sillato, 
luci di Loredana Oddone - suono di Raffaele Bassetti
Punto Festival – piazza dei Martiri
Tib Teatro - piazzale Marconi 2/b tel. 0437-943303
www.filodariannafestival.com info@filodariannafestival.com
2/8 luglio
SPAZIO CENTR’ARTI (Michele Pazzini, Teatro della Clavicola) accoglie
 2 luglio ore 21,15
AUTOBIOGRAFIE DI IGNOTI
di e con Elena Bucci – le belle bandiere
e Gaetano Colella al bar
Roberto Bartoli al contrabbasso - Dimitri Sillato al pianoforte e violino
luci e suono Roberto Passuti e Raffaele Bassetti
 3/8 luglio
LABORATORIO SU TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE AL BAR guidato da Elena Bucci con l’aiuto dei Naufraghi del Bar Calypso – Damiana Bertozzi Fraternali, Nicoletta Fabbri, Paolo Paolizzi
8 luglio, 21,15
NAUFRAGHI DALL’OCCIDENTE - prova aperta 

opere da LINEA STERILE di Roberto Ballestracci
Spazio Centr’arti Zona industriale Galazzano, via Guardia del Consiglio, Repubblica di San Marino
info 3337776144
16/28 luglio
LA SCUOLA DI FOSSOLO accoglie dalle 21.15 in poi
 16 luglio 
Le belle bandiere
SONHOS – scherzo e dedica ai futuri
di e con Elena Bucci - al pianoforte Elena Zauli
I DOMATORI DI PIETRE
canzoni di Giuseppe Righini - suoni di Marco Mantovani e Massimo Marches
segni di Roberto Ballestracci
a seguire
LA MUSICA DELLO SCRIVERE – incontro con Guido Leotta
 19 luglio
Le belle bandiere
LA NEVE FRADICIA
lettura-concerto da “Memorie del sottosuolo” di F. Dostoevskji
di e con Marco Sgrosso - al pianoforte Andrea Agostini
a seguire
PATOLOGIE DELLA SCRITTURA - incontro con Mario Giorgi
www.lochness-libri.it 
 26 luglio
Pataka s.r.l.
IL MONDO E’ UNA PRIGIONE 
di e con Ivano Marescotti 
una lettura dal libro omonimo di Guglielmo Petroni - collaborazione alla drammaturgia di Elena Bucci
a seguire
UTOPIE E FABBRICHE e FABBRICHE DI UTOPIE - incontro con Giuseppe Badiali e Walter Pretolani
 28 luglio 
FUROR DI POPOLO
di e con Claudio Morganti - luci Rita Frongia
 LABORATORISOTTIGLIEZZE 17 e 18 luglio dalle 18 alle 22
seminario sul canto degli armonici tenuto da Andrea de Luca

aperto a tutti per max 12 partecipanti
quota: 55 Euro
info: 347 6929422
IL CANTO DELL’ALBA 21, 22, 23 luglio
Progetto per un seminario di Canto Gregoriano diretto da Elena Sartori
Interpretazione del segno e problemi di vocalità nel canto delle origini. Repertorio, con particolare attenzione allo stile rappresentativo e drammatico (sviluppo del teatro liturgico tra i secoli IX e XI).
Esercitazioni di vocalità.
quota: 55 Euro
Aperto anche a persone non esperte in musica.
info: 339 7027412
Scuola di Fossolo, via Fossolo, 141 Fossolo – Faenza (Ravenna)
info 0546 44742 - 3939289782
rinfreschi a:
Circolo Acli (a destra) e Circolo Arci (a sinistra) guardando la Scuola
24 luglio ore 21.30
LA CITTA’ DI ALFONSINE accoglie
 NEASKENE’ e Laura Berardi
APOLOGIA D’UN CANOVACCIO - un concerto
voce Sara Cicognani - chitarra Mirko Guerra - basso Adriano Rugiadi - percussioni Christian Vistoli
testi Sara Cicognani - musiche Sara Cicognani, Giovanni Soldati, con la collaborazione di Christian Vistoli
luogo e apparato tecnico offerti dal Comune di Alfonsine
Casa Vincenzo Monti, via Passetto (traversa a destra della Via Reale al chiosco della piadina) Alfonsine (Ravenna)
info: 3939289782
3, 4, 5 agosto
PALAZZO SAN GIACOMO DI RUSSI accoglie
 VISIONI DALLA CITTA’ DEL SONNO
dedicato a Pier Franco Ravaglia
promosso e realizzato in collaborazione con Pro Loco Russi e Le belle bandiere
visita guidata per gruppi di 25 persone 
3, 4 agosto alle ore 19, 20, 21, 22
5 agosto alle ore 19, 20, 22, 23
si consiglia la prenotazione tel. 3939289782
con
Daniela Amati, Claudio Ballestracci, Roberto Ballestracci, Laurence Barthomeuf, Paola Bartoli, Raffaele Bassetti, Bruno Bendoni, Mauro Benedetti, Laura Berardi, Damiana Bertozzi Fraternali (Teatro della Centena), Elena Bucci, Gianfranco Casadio, Giordano Casadio, Comaneci, Paride Contarini, Marco D’Amore, Andrea de Luca, Daniela Denti, Nicoletta Fabbri (Serrateatro), Francesco Ghiaccio, Enrica Ghinassi, Alexa Invrea, Guido Leotta, Davide Lugaresi, Giovanni Mancini, Elisabetta Marconi, Gianni Mazzesi, Paola Mercatali, Paolo Paolizzi (Serrateatro), Michele Pazzini (Teatro della Clavicola), Roberto Pagnani (Topoi05), Roberto Passuti e Anna Albertorelli (progetto gda Gohatto), Alvaro Petricig (Centro studi Nediza), Giovanna Randi, Monica Ravaglia, Davide Reviati, Carluccio Rossi, Giuseppe Righini, Elena Sartori, Mirta Sintini, Vincenzo Dilvestroni, Marco Sgrosso, Luisa Tomasetig, Erich Turroni, Mattia Vernocchi, Elena Zauli, Gianni Zauli, Franco Zoli 
e ...........................
luogo e luce sono offerti dal Comune di Russi
Palazzo San Giacomo di Russi, Via Carrarone, 1 San Giacomo, Russi (Ravenna) rinfreschi: Trattoria da Primo, di fronte all’ex-Eridania
10 agosto ore 21.15
IL LABORATORIO DELL’IMPERFETTO accoglie
 IL LABORATORIO DELL’IMPERFETTO accoglie
STUDI PER L’EDIFICAZIONE DI UNA CITTA’ DORMIENTE
mostra di Claudio Ballestracci
ore 22.15 intervento di Elena Bucci
Laboratorio dell’imperfetto, via Viole 128, Gambettola (FC)
INTERVENTI TRASVERSALI NEI LUOGHI DELLA CITTA’
 Claudio Ballestracci - MAPPA DELLA CITTA’ DEL SONNO ATTRAVERSO OPERE E INSTALLAZIONI
 Gianni Zauli e Laurence Barthomeuf - PERCORSI POTENZIALI PER CERCARE PAROLE NUOVE
 Giovanni Mancini - FOTOGRAFIE DALLA CITTA’ DEL SONNO
 Gianfranco Casadio - OPERE E VIDEO 
 Davide Lugaresi – FOTOGRAMMI DELLA MENTE OVVERO IL CINEMA SECONDO IL SOGNO
 Carluccio Rossi - INCALCOLABILE, INSOFFERENTE ED EVENTUALE
DEVIAZIONI FUTURE
luoghi che accoglieranno il progetto e indicazioni per nuove collaborazioni 
 18 novembre
DORMIENTE LUMINOSO
mostra di Claudio Ballestracci 
Galleria d’arte RM12, corso Giovanni XXIII, 12 Rimini
TEATRO COMUNALE DI RUSSI (Ravenna) – APRILE 2007
LA FABBRICA DEL GRUPPO CHIMICOM S.P.A. DI RUSSI (Ravenna) – APRILE 2007
TRATTI MOBYDICK FAENZA (Ravenna)



In divenire...

Marco D'Amore
Mi chiamo Marco D'Amore e sono nato nel 1981 a Caserta, ma sono stato concepito a Napoli durante il terribile terremoto del 1980 che sconvolse la città. 
Una notte i miei genitori dovettero rifugiarsi in un campo a causa di una serie di scosse che fecero tremare le mura di casa e io durante il fuggi-fuggi cominciai a scalciare così forte che mia madre si dovette aggrappare a mio padre e mentre si trascinava gridava: "Stà nascenn' 'o figlio do tarramoto!" 
Dal giorno della mia nascita fino ad oggi i miei genitori non fanno altro che ripetermi che mi dovrei stare un poco più quieto, che dovrei trovare un po' di pace, che la devo smettere di sbattermi e che magari dormire un poco non mi farebbe male... "Ma tu duorm bell'e mammà?"...
Poi un giorno Bucci mi ha parlato di una città del sonno, di lettini e di ninna nanna. 
Mi ha detto che si può usare la stanchezza per andare a minima velocità e, nella minima velocità, chiudere gli occhi. 
Allora io ho subito pensato che lo dovevo ai miei genitori. E quindi eccomi qua.

Francesco Ghiaccio
Il mio nome è Francesco Ghiaccio, questo prima di tutto. Il viaggio di andata l'ho fatto sulla Nina, mentre il ritorno sulla Santa Maria. Lo sbarco in Normandia l'ho fatto dal cielo mentre la battaglia di Waterloo sempre a cavallo. Ero al piano di sopra quando il Duce gridava dal balcone, (battevo contro il muro ma quelli hanno fatto bordello lo stesso). C'ero quando la Garbo ha parlato per la prima volta. C'ero quando Roma non l'hanno fatta in un giorno. Dove? C'ero anch'io. C'ero stasera. C'ero quando ci siamo visti. Eri presente. Era pieno di gente. E hai preso la parola, hai detto che non sarebbe andato sprecato. Poi siamo andati via. E' passato del tempo e ci siamo ritrovati che avevamo una gran fame e ci guardavamo strani. Ci invitavamo a cena ma cucinavamo male. C'era da mettersi d'accordo. C'ero quando il primo s'è mosso. C'ero quando il secondo l'ha seguito. C'ero al terzo al quarto e a tutti gli altri. Soprattutto io c'ero e - se c'ero - dormivo così bene che non mi sono mai fatto male.

COMPAGNIA GOHATTO
Anna Albertarelli e Roberto Passuti

Hanno fondato la compagnia per intraprendere l’esplorazione delle potenzialità che l’intrusione di più linguaggi espressivi hanno sui loro percorsi di ricerca artistica.
Roberto Passuti conduce un lavoro creativo come compositore musicale e autore di colonne sonore, come regista di cortometraggi e video.
Anna Albertarelli, dopo aver praticato arti marziali e studiato danza contact al Tanz Fabrik di Berlino e con Monica Francia, ha dato vita a diverse formazioni di danza e studio, dalla compagnia Amadossalto al Centro di Ricerca Coreografica presso il TPO di Bologna e da tempo ha sviluppato una ricerca mirata all’integrazione tra portatori di handicap fisico e danzatori-attori con la sua compagnia Vi-Kap.
La chiave onirica e di scambio del progetto La Città Del Sonno hanno stimolato una miriade di potenziali espletazioni performative che, purtroppo, non potranno trovare sfogo in questa prima sessione. Ci piace, comunque, l’idea di essere “presenti-assenti” con un estratto video di un nostro progetto.

Guido Leotta
Guido Leotta adora mescolare le note e le parole (quando scrive le sue poesie e i suoi racconti - ma anche i romanzi a quattro mani - ha sempre una colonna sonora che gli frulla in testa, e quando suona il sax e il flauto tenta comunque di raccontare una storia ...). Creando la casa editrice Mobydick ha cercato di far confluire queste sue passioni nel lavoro editoriale, inventando - tra l'altro - "Carta da Musica": una collana di audio-libri prima nel suo genere in Italia che raccoglie le collaborazioni tra più idiomi (musica, letteratura, teatro e - quand'è possibile - arti figurative). Si considera assai fortunato, perché è riuscito a portare sul palco centinaia di volte questa esperienza assieme ai giusti "compagni di strada" (e spera di continuare ancora a lungo). 

Davide Lugaresi
Nato a Ravenna il nove marzo millenovecentosettanta fin dalla più tenera età si appassiona al sogno ad occhi aperti; le gambe delle madri degli amici sono la prima fonte di ispirazione. Passa le scuole dell’obbligo copiando i compiti dai compagni di banco e comincia ad interessarsi all’arte (musica e cinema su tutte) con atteggiamenti morbosi. Negl’anni novanta frequenta una facoltà universitaria inutile (come tutte le facoltà universitarie) e si laurea controvoglia. Sebbene ami l’arte preferisce la pigrizia come musa e decide di dedicare la propria esistenza a posticipare ogni evento considerato “tappa fondamentale della vita”. Ama con sincerità gli amici e gli animali, e considera questi ultimi i veri padroni della terra.

Neaskenè
I Neaskenè sono un gruppo italiano emergente prodotto dal noto discografico Paolo Dossena, fondatore della casa discografica di Roma CNI, già conosciuta per aver scoperto Almamegretta ed Agricantus.
La voce ed anima creativa è Sara Cicognani, autrice dei testi e della musica, scritta a volte a quattro mani con il chitarrista Giovanni Soldati anch’esso ideatore con Sara del progetto.
Gli altri componenti del gruppo, che contribuiscono in modo determinante a dare una veste originale alle canzoni, sono Mirko Guerra – chitarra, Adriano Rugiadi – basso e Christian Vistoli – percussioni.
Il sound dei Neaskenè abbraccia tanti generi musicali come il jazz, la musica etnica, il tango e prima fra tutte la musica dei grandi cantautori italiani. L’autrice infatti propone di dare una nuova attenzione al testo, che cerca d’essere non solo racconto, ma vera e propria poesia.
La veste musicale per questo tipo di canzone diventa perciò qualcosa di non conforme ai cliché proposti dalla musica commerciale. L’utilizzo di una vasta gamma di percussione anziché di una più consueta batteria definisce una sonorità che ha spiccati richiami alla musica brasiliana ed africana; altri strumenti come la tamorra o i singolari richiami di caccia conferiscono una connotazione etnico-popolare. A completare questo mondo musicale si aggiunge il basso freetless, che non costituisce più solo un puro supporto ritmico e d’accompagnamento ma diventa un qualcosa che va ad interagire con la musica e le parole enfatizzando entrambe e completandole, e una chitarra che partendo da sfumature rockeggianti muta in assoli dalle sonorità più calde – anche grazie all’uso di mandolino e sitar - fino a arrivare a spunti jazzistici.
Il nome del gruppo che deriva dal greco e significa nuova scena vuole rappresentare un inedito inizio per la musica italiana, un tentativo da intendersi nella sua accezione più umile. Le atmosfere dei brani stimolano sensazioni che afferrano l’animo e lo conducono a viaggiare emotivamente, lasciando comunque una libertà d’interpretazione all’ascoltatore che trova in essi non più delle canzoni ma dei canovacci di storie e mondi in cui riconoscersi e riflettere. Ecco perché la scelta del titolo: Apologia d’un canovaccio, che quasi ricorda più quello d’un libro che d’un disco. Le affinità col teatro sono quindi molte e molte sono state le collaborazioni del gruppo in tal senso, lo si desume anche dalla scelta di porre in apertura del disco un’introduzione musicale a cui s’aggiunge la splendida voce recitante di Laura Berardi.
L’album è stato curato sotto l’aspetto artistico e degli arrangiamenti da Guido Facchini, musicista eclettico e geniale, famoso per aver composto tra i tanti anche gli splendidi arrangiamenti dei Quintorigo. La registrazione ed il mixaggio sono state realizzate nello studio di Mauro Contarini a Castelbolognese. Per la masterizzazione i Neaskenè si sono voluti affidare al talento e alla decennale esperienza di Serse Mai, un musicista che sia in campo internazionale sia accanto a molti artisti del panorama bolognese come Vasco Rossi, ha acquisito un vissuto tecnico-artistico unico nel suo genere.

Roberto Pagnani
...Il gioco comincia e a un certo momento è finito. Mentre ha luogo c’è un movimento, un andare su e giù, un’alternativa…
(Da Homo Ludens di J. Huizinga – Saggi Einaudi, 1946)
L’occasione dell’incontro a Palazzo San Giacomo è quella di un grande gioco di segni verbali, semantici, musicali e pittorici che offre da sempre alla nostra sognata immaginazione, catalizzata da un determinato luogo, di espandersi. Io (Roberto Pagnani, Bologna 1970) dipingo da tempo cercando i diversi “strati in movimento” dei e nei luoghi, in sinergia con il gruppo Topoi05 (formato anche da Riccardo Bottazzi, Mauro Bendandi, Giovanni Gardini ed altri), con l’attenzione sincera verso una precisa dialettica del pensiero e mettendo in opera “pitture tattili”.
www.robertopagnani.org

Michele Pazzini
"Io, Michele Pazzini, nasco 30 anni fa a San Marino, terra in cui metto radici e dalla quale ancora non mi sono schiodato. Da bambino organizzavo
spettacoli per la mia famiglia, per i miei amici e per i genitori dei
miei amici. Crescendo, ho capito che forse era il caso di mettersi
seriamente a lavorare intorno alla parola "spettacolo" così ho iniziato
a studiare recitazione e a fare teatro. Nel frattempo, studio
doppiaggio e canto lirico, giro qualche cortometraggio. Nel 2001 fondo
la compagnia Teatro della Clavicola con la quale produco spettacoli e
conduco laboratori. Sono l'anima di Titania, festival di teatro per
ragazzi e l'ideatore di Centr'Arti, un cantiere multidisciplinare per
l'arte e lo spettacolo. Oltre ad essere anima e ideatore sono, alla fin
fine, colui che "sgobba" da sera a mattina passando dal lavoro di
tecnico luci al facchinaggio più estremo, dal segretariato a "colf".
Sogno nel cassetto: diventare una rockstar."

Serrateatro - Nicoletta Fabbri e Pier Paolo Paolizzi
Nicoletta Fabbri e Pier Paolo Paolizzi lavorano in Serra Teatro, un gruppo nato a Rimini e in continua trasformazione dal 1983. Nata come un’esperienza di teatro all’interno della scuola, la Serra cessa di essere un gruppo scolastico nel 1991; dopo dieci anni diventa Serra Teatro, e si definisce in una nuova identità professionale come gruppo di attori che svolge ricerca sull’arte drammatica nella direzione della formazione d’attore. Gli attori del gruppo incontrano in questi arco di tempo maestri, amici, compagni di viaggio che contribuiscono a definire le vie e il movimento del gruppo.
Attualmente gli attori alternano il lavoro all’interno del gruppo con la collaborazione ad altri progetti. Pier Paolo Paolizzi collabora alle attività organizzate dall’arboreto di Mondaino, Nicoletta Fabbri lavora nelle ultime due produzioni della compagnia Motus. Per Serra Teatro, il periodo attuale rappresenta un ulteriore momento di trasformazione.
Un ambito specifico dell’attività produttiva del gruppo, fin dall’inizio della sua storia linea guida della propria poetica, è quello del teatro di impegno civile, che nel 2003 ha portato anche alla costituzione del gruppo Laboratorio di Teatro Civile, che opera al suo interno.
L’attività di produzione di spettacoli, negli ultimi anni, si è aperta alla collaborazione con altri gruppi e con istituzioni, dando luogo a numerose co-produzioni. Le collaborazioni hanno condotto anche all’apertura, insieme al Teatro della Centena, di Pianoterra, uno spazio teatrale che ha agito per sei anni, nella campagna di Rimini nord, come luogo di incontro, studio, visone di spettacoli, ricerca e produzione teatrale.
Nel 2004 Serra Teatro incontra Elena Bucci e Le Belle Bandiere, condividendo la nascita e la realizzazione del progetto di formazione e spettacolo Autobiografie di ignoti. Ha inizio un dialogo intenso e una relazione di scambio su diversi percorsi della compagnia. La città del sonno, in questa sua prima manifestazione, porta a vista l’evoluzione del lavoro sulle tecniche di improvvisazione teatrale, che è stato oggetto di studio dello spettacolo Naufraghi del bar Calypso, diretto da Elena Bucci; lavoro che ora è aperto all’incontro con nuovi partecipanti. Il laboratorio, la prova aperta Naufraghi dall’Occidente e lo spettacolo Autobiografie di ignoti, accolti dal nuovo spazio Centr’Arti di San Marino, allargano le maglie della Città del sonno, stendendo un filo territoriale e di pensiero che rende visibile la relazione antecedente e futura di un gruppo di persone in movimento.

Marco Sgrosso
… attore, questo prima di tutto, per scelta, per vocazione, per impossibilità di essere altro
direttore con Elena delle belle bandiere, e con lei responsabile di fatti e misfatti conseguenti
anche amministratore, prima con gusto e curiosità, poi sempre più per forza!!!
mi piace inventare e dare forma alle mie fantasie creative, ma anche essere diretto e sprofondare negli universi degli altri, dove c’è attinenza, dove ci sono stimoli per scoprire di me qualcosa che forse non avrei intuito da solo, o non in quel tempo
più che veri e propri maestri, riconosco persone che mi hanno insegnato stili e tecniche e poesia, anime forti che mi hanno aperto orizzonti, e di questo sarò loro sempre grato
‘ la città del sonno’ mi sembra un’avventura straordinaria, che rende atto dell’impossibilità del sonno ‘mentale’ di elena e della sua continua, stupefacente rinascita creativa, della sua intima necessità di esserci sempre e di ‘unirsi’…
come rossella o’hara da tara elena prende forza da fossolo!
il mio apporto…vorrei che fosse una presenza reale ma discreta, …esserci e osservare…

Gianni Zauli
Gianni Zauli vive e lavora (?) tra Russi e Parigi organizzando eventi culturali. Coltiva la passione per il gioco con particolare attenzione e dedizione al gioco di e con le parole. Ha pubblicato alcuni libri in merito e collaborato con varie riviste specializzate e non.
Per La città del sonno propone un Percorso potenziale per cercare parole nuove offrendo «esorcizi ludici» finalizzati allo «strapazzamento» delle parole. Così, semplicemente per gioco, o anche per una piccola rivincita personale da condividere apertamente, o per esorcizzarle... Con e senza regole.
Il tempo libero (anagrammato) diverrà un bel mito, però! Oppure, il pa è saggio ? No, degradato.
Il laboratorio di esperimenti tra artisti un laboratorio di esperisti tra armenti.
L’artista che dipinge può divenir artinge, quello che recita artore, l’esteta arteta...
E il lavoro per molti imprenditori diviene l’avaro, mentre per l’operaio rimane lav’oro, per il disoccupato lav’ero, per chi ne è in cerca l’avrò?, per chi vendemmia l’uvoro, per chi usa il trapano laforo, e per lo stacanovista l’adoro; per noi sognatori sarà un giorno lamore?
A volte si dovrebbero sostituire le parole con i loro contrari: arte, ad esempio, ha come contrari (da dizionario) naturalezza, semplicità... quanto bisogno ce n’è!
I suoi libri bianchi cercano giochi, contributi, suggerimenti e sogni per creare un estemporaneo vocabolario alternativo lontano da tabù letterari. Così, per gioco...


23giugno/1 luglio
FILO D’ARIANNA FESTIVAL di Belluno
Punto Festival – piazza dei Martiri
Tib Teatro - piazzale Marconi 2/b tel. 0437-943303
www.filodariannafestival.com info@filodariannafestival.com
2/8 luglio
SPAZIO CENTR’ARTI (Michele Pazzini, Teatro della Clavicola)
Spazio Centr’arti Zona industriale Galazzano, via Guardia del Consiglio, Repubblica di San Marino
info 3337776144
| mappa | 
10/28 luglio
LA SCUOLA DI FOSSOLO 
Scuola di Fossolo, via Fossolo, 141 Fossolo (Faenza, RAVENNA)
info 0546 44742 - 3939289782
rinfreschi a:
Circolo Acli (a destra) e Circolo Arci (a sinistra) guardando la Scuola
| mappa | 
24 luglio ore 21.30
LA CITTA’ DI ALFONSINE 
Casa Vincenzo Monti, via Passetto (traversa a destra della Via Reale al chiosco della piadina) Alfonsine (Ravenna)
| mappa | 
3, 4, 5 agosto
PALAZZO SAN GIACOMO DI RUSSI 
Palazzo San Giacomo di Russi, Via Carrarone, 1 San Giacomo, Russi (Ravenna)
| mappa | 
11 agosto ore 21.15
IL LABORATORIO DELL’IMPERFETTO 
Laboratorio dell’imperfetto, via Viole 128, Gambettola (FC)
| mappa |
DEVIAZIONI FUTURE
luoghi che accoglieranno il progetto e indicazioni per nuove collaborazioni
18 novembre
Galleria d’arte RM12corso Giovanni XXIII, 12 Rimini
APRILE 2007
TEATRO COMUNALE DI RUSSI (Ravenna)
APRILE 2007
LA FABBRICA DEL GRUPPO CHIMICOM S.P.A. DI RUSSI (Ravenna) 

TRATTI MOBYDICK FAENZA (Ravenna)



n divenire...

Dove posso dormire…E’ lei la città che ho raggiunto dopo saltellanti passi e mancate osterie, troppo lucide per essere a buon mercato.
Quanti “io” accompagnano i suoni del vicolo che entra tra le case! 
E certo sono in piedi abbastanza sano per trovar riposo ma , amici cari, perché tutta quella intrepida attenzione di chi vive attorno ed intorno?
Sapete, mi ha preso il sonno, non la stanchezza ma quella voglia del respiro che sbuffa mute sillabe da dormiveglia, da confine… ed in questa città non basta la camicia o la ruffiana scarpa per entrare, ci vuole una promessa ed una pretesa di orgoglio, orgoglio da pesce, sano e liscio, orgoglio fiero e solitario.
Mi piace quel brulichio cittadino che vi ho trovato, è un suono scalzo dai piedi morbidi e l’asfalto che non macchia anche se liquido; è la notte chiara sul taglio dell’alba.
Alba, ho lasciato il marchio del mare all’alba e sono entrato in questa diversa città con documenti muti, forse perché troppo scuri, quasi illeggibili.
Ho trovato, mi hanno dato asilo ed è magnificamente bello, bello non spiegare niente, non aver niente da scucire alle orecchie fiscali del ragionare.
Qui si ha sonno ed è per questo che si è veementemente vigili! 
Roberto Pagnani

…nel sonno…“il sonno che calma gli affanni …balsamo delle anime ferite…primo nutrimento nel banchetto della vita…dolce morte della vita di ogni giorno…”
da bambino ero convinto che il sonno fosse una perdita di tempo, un intervallo inutile e spento che toglieva smalto allo stupore della vita
cercavo di dormire il meno possibile per fare tante cose, più cose
mi piacevano le ore notturne, quando il rumore intorno si placa e i pensieri acquistano lucidità smagliante nel silenzio e nel buio
e mi piacevano le ore limpide del primo mattino, quando si sente la vita che pian piano torna a manifestarsi
proprio non volevo dormire, o volevo dormire poco
e detestavo il sonnellino pomeridiano, lo consideravo una perdita di tempo plateale rispetto alle possibilità del fare…
più tardi ho capito il mistero del sonno, la meravigliosa magia di un tempo in cui la perdita e la conquista del sé si fondono miracolosamente in uno stadio dove ci è impossibile intervenire con la ragione e si apre una dimensione più ampia dove ogni dettaglio acquista una valenza diversa mettendoci in intimo contatto con un altro io, forse più profondo?, certo meno vigile e meno pronto alla difesa, più “totale”…
nel sonno ho avuto piccole grandi rivelazioni, di me, della mia vita, dei miei sentimenti, di alcune ‘verità’ alle quali credo che mai avrei potuto avere accesso attraverso la ‘concentrazione’
abbandonato il controllo del pensiero, nel fluire placido del respiro, intuizioni più assolute hanno a volte preso il sopravvento…e mi si sono chiariti alcuni passaggi dell’esistenza, svelati alcuni dubbi feroci, placate alcune rovinose paure
nel sonno, all’improvviso, ho visto chiaro sulle circostanze troppo vaghe della morte di mia madre, sulle ambiguità volutamente protratte di un rapporto intimo…
nel sonno, all’improvviso, ho ritrovato un equilibrio interiore che si era tutto spezzettato…
nel sonno, ho imparato a nutrire e cullare piccoli e grandi dolori che non mi davano pace
ancora oggi dormo poco, e mi piace ancora la notte silenziosa, e mi piace la magia sospesa dell’aurora…ma quando arriva il momento di potermi abbandonare al sonno sento un leggero, dolce sorriso dentro, ‘nfunno…e so che quel tempo che sta per venire non è vano, ma è tempo prezioso della vita, della vita vera…
marco
 






Fotografie di
Giovanni Mancini

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