L'INVENZIONE DELL'AMORE
traduzione di Alice Rohrwacher e Luciana Fina
film "A invenção do amor" di António Campos
mostra delle serigrafie di Mara Cerri
lettura in musica di Elena Bucci con Raffaele Bassetti
video animazione di Mara Cerri e Angelo Loy
dal fondo della notte e avvolge la città
au bout du chagrin une fenêtre ouverte
une fenêtre eclairée
Una serata dedicata a "L’invenzione dell’amore" poema scritto dal poeta capoverdiano Daniel Filipe nel 1961 e che, con Alice Rohrwacher e Luciana Fina alla traduzione, Mara Cerri alle illustrazioni, Fausta Orecchio alla grafica e Else alla stampa serigrafica, diventerà un libro-manifesto dedicato a questo tempo così difficile.
Ci incontreremo domenica 18 ottobre alle ore 18.00 al Teatro Biblioteca Quarticciolo per ricordare e scoprire questa opera attraverso la lettura in musica di Elena Bucci accompagnata da Raffaele Bassetti, lo straordinario film di António Campos tratto dal poema e gentilmente concesso dalla Cinemateca Portuguesa in collaborazione con la Cineteca di Bologna, una videoanimazione di Mara Cerri e Angelo Loy e la mostra dei 12 manifesti di Mara Cerri stampati in serigrafia da Else Edizioni.
“Mi sono imbattuta in questo poema in un giorno d’autunno, a Lisbona, nel 2002. Vivevo in quella città già da qualche mese, avevo studiato portoghese, ma era la prima volta che la parola scritta e straniera diventava improvvisamente viva, guizzante, come qualcosa che premeva per uscire fuori dalla pagina. Uscire, correre, cantare: sentii un’insolita urgenza di declamare a tutti quella poesia, di liberarla dalla mia stanza e portarla in giro per le strade, tra gli sconosciuti. E così mi trovai a scrivere dei manifesti con degli estratti del poema, per qualche mese ne feci 35 a settimana, che attaccavo di notte per le strade. Al fondo del manifesto, al posto dei numeri di telefono che in genere negli annunci si strappano via, i passanti trovavano delle parole della poesia ritagliate, da staccare e portare con sé. Mi sembrava importante che quelle parole si disperdessero tra la gente, come semi.
Adesso è il 2020, e questo poema è ancora ardente. Daniel Filipe, poeta capoverdiano perseguitato dalla dittatura di Salazar, non riuscì neanche a sapere che le sue parole divennero nel 1974 uno dei canti della rivoluzione. E queste sue parole riescono ancora oggi a raccontare vivamente un’epidemia inversa a quella in cui ci troviamo, un epidemia di speranza come un fiore che sboccia dentro la nostra memoria. Per il tempo a venire.” (Alice Rohrwacher)
MOSTRA DIFFUSA
delle serigrafie di Mara Cerri
"In ogni angolo della città
sulle pareti dei bar all’entrata degli edifici pubblici sui finestrini degli autobus
pure su quel muro scalcinato tra pubblicità di apparecchi radiofonici e detersivi
sulla vetrina di quel negozietto dove non entra nessuno
nell’atrio della stazione che è stato il nido della nostra speranza di fuga
un manifesto denuncia il nostro amore."
Dal 12 al 18 ottobre una selezione dei manifesti sarà esposta a Roma nei quartieri di Centocelle, Pigneto, Tor Pignattara e San Lorenzo da Banco di Libri, Centostorie, Comitato di quartiere Quarticciolo, Giardino Incartato, Giufà, Leporello, Libreria Marini, Mook, Palestra e Scuola Popolare Quarticciolo, Risma, Terrazze e cortili aperti a Torpignattara, Libreria Tomo.
Se vuoi partecipare affiggendo un manifesto nel tuo quartiere, scarica e stampa i manifesti dal sito elsedizioni.com
A invenção do amor
di António Campos
Grazie alla Cinemateca Portuguesa e alla Cineteca di Bologna per la prima volta a Roma un gioiello del cinema portoghese del 1965 di António Campos.
E rivediamo insieme felicemente il film di António Campos, realizzato nel 1965 a soli quattro anni dalla scrittura del poema, ancora sotto il regime dell’Estado Novo e il controllo della PIDE. Cineasta di provincia, sconosciuto ai più, figura solitaria e romantica, Campos lavorava per scelta solo con i propri mezzi, fuori dal sistema e fuori dal suo tempo, preferendo la pellicola 8 o 16mm, l’arduo lavoro senza contropartite. È una delle prime figure di culto del documentario portoghese, libero da canoni, fu apprezzato dagli stessi autori del Cinema Novo per la singolarità della sua scrittura cinematografica e proprio per la sua indipendenza. Il suo film, gesto libero e visionario, è anch’esso un’invenzione dal segno contrario al tempo che attraversiamo.
Dal 1961 il poema di Daniel Filipe ha fatto sognare l’amore e la rivoluzione a generazioni di portoghesi. Reinterpretato per il cinema da António Campos, registrato su vinile con la stessa voce del poeta, rappresentato in teatro in diverse epoche, sprigiona oggi nuovi gesti, per farci sognare ancora.
Reinterpretato per il cinema da António Campos, registrato su vinile con la stessa voce del poeta, rappresentato in teatro in diverse epoche, sprigiona oggi nuovi gesti, per farci sognare ancora. Grazie a Ernesto Rodrigues e Marcelo Felix, che a Lisbona mi hanno aiutato nella ricerca dell’edizione originale del poema e della copia del film, grazie alla Cinemateca Portuguesa, a Gian Luca Farinelli, al festival del Cinema Ritrovato, l’invenzione è qui ritrovata.” (Luciana Fina)