LUMINA IN TENEBRIS
elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione Elena Bucci e Chiara Muti
ricerca drammaturgica Chiara Muti - disegno luci Vincent Longuemare - cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti - costumi Manuela Monti - direzione di scena Giovanni Macis - foto Luca Concas
produzione Ravenna Festival in collaborazione con Le belle bandiere
Ravenna Festival XXXII
27 luglio 2021 - Teatro Alighieri, Ravenna
Ravello Festival LXIX
31 luglio 2021 - Belvedere di Villa Rufolo, Ravello (SA)
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Quale magia rende così presente e viva l’opera di Dante? La forza della poesia? E cosa è la poesia? Come luce e suono impalpabile viaggia veloce, seguendo vie imprevedibili, passa attraverso il tempo e la storia, resiste tenace ad ogni censura, esilio, dittatura, cecità, rimbalza attraverso voci diverse, maestre le une alle altre. Dall’antichità al presente affronta le domande senza risposta che ci rendono sorelle e fratelli: chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo? Da dove nasce la capacità visionaria dei poeti che sa esprimere tutto quello che vorremmo e non sappiamo? La ricerca della conoscenza passa attraverso lo smarrirsi per ritrovarsi poi, trasformati. Le parole poetiche brillano nel buio dello sperdimento, lumina in tenebris, quando ci si ritrova “per una selva oscura che la diritta via era smarrita” e non si può fare altro che intraprendere il viaggio che dall’inferno ci porta alla luce. Dante non si è perso anche perché guidato dai poeti che lo hanno preceduto come lui stesso è stato cibo per chi lo ha seguito. Di poesia forse ha bisogno il nostro pianeta smarrito per trovare cura e coraggio? In questo anno dedicato a Dante, abbiamo cercato le parole di chi a lui è stato maestro e di chi ha avuto in lui una guida nell’ispirazione, a partire dalla Bibbia passiamo dall’archetipico viaggio di Enea immaginato dal maestro Virgilio a Boezio imprigionato e consolato dalla filosofia, da Milton che racconta della perdita del Paradiso a Primo Levi che nel lager si aggrappa alla memoria del viaggio di Ulisse dantesco, dal Pasolini dell’incompiuta ‘Divina Mimesis’ che si confronta con paure e dubbi del primo canto della Commedia alle domande di Pascal, passando attraverso i versi d’amore di Byron, le visioni ultraterrene di Balzac, la perdita di Euridice narrata da Rilke, le apparizioni dello spirito femminile che crea e rigenera incarnato da Beatrice. Insieme ci mettiamo al servizio di questa potenza immaginando un contemporaneo viaggio incantate dalla bellezza di tanti talenti diversi uniti in un coro che illumina il mistero del vivere. (Elena Bucci e Chiara Muti)
intervista la Repubblica intervista SetteSere
intervista il Resto del Carlino recensione Rumor(s)cena