ROMAGNOLA

un racconto in musica ispirato al testo omonimo, alle opere, alla vita e al tempo di Luigi Squarzina

elaborazione e regia Elena Bucci
con Elena Bucci, Marco Sgrosso
e con Andrea de Luca, Nicoletta Fabbri, Agata Marchi, Francesca Pica, Valerio Pietrovita
musiche originali eseguite dal vivo Christian Ravaglioli
disegno luci Marco Rabiti - cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti - realizzazione e documentazione video Stefano Bisulli con la collaborazione di Roberto Passuti - scene e costumi Nomadea - collaborazione al progetto Nicoletta Fabbri

una coproduzione
Le belle bandiere - compagnia sostenuta da Comune di Russi e Regione Emilia-Romagna, Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina (1922-2022), Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Fondazione Teatro Rossini di Lugo, Fondazione Ravenna Manifestazioni
in collaborazione con Fondazione Gramsci, Roma e Biblioteca Museo dell’Attore, Genova
si ringrazia il Teatro Comunale di Russi 

27 settembre 2024 - Teatro Alighieri, Ravenna

NOTE PER ‘ROMAGNOLA’
Il ‘Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina’, di cui l’Istituto per il Teatro e il Melodramma è ente coordinatore, ha promosso, fra le sue numerose iniziative e in vista della conclusione delle proprie attività, la riduzione del testo Romagnola scritto tra il 1952 e il 1957 e rappresentato per la prima volta il 5 febbraio 1959, al Teatro Valle di Roma.
Squarzina, sin dagli inizi della sua carriera, è stato uno scrittore e un drammaturgo interessato a elaborare testi teatrali caratterizzati da un forte impegno etico e politico, toccando temi anche scottanti con l’intento di svolgere un’attività che, attraverso la rappresentazione teatrale, incidesse nel profondo del presente. Fra questi titoli figura Romagnola, che nelle parole dell’autore, voleva raccontare gli anni della Resistenza nella terra di origine della sua famiglia, la Romagna, zona dove furono compiute molte violenze e soprusi.
La prima rappresentazione nel 1959 ebbe notevole risonanza, originata dai consensi e dai dissensi riscossi. Il clamore non finì con le recite, ma continuò con accesi dibattiti, provocati dal testo che rievoca alcuni momenti drammatici e contrastanti della nostra recente storia. I dialoghi, aspri, ironici, passionali, sempre essenziali, descrivono la tragica storia d’amore dei due protagonisti, Cecilia, uccisa dai partigiani perché ha denunciato Michele, e Michele, ucciso dai fascisti perché partigiano, nella storia della Romagna contadina e della sua partecipazione collettiva alla Resistenza.
La kermesse musicale, come l’ha definita il suo autore, coinvolge più di 70 personaggi e copre un ampio arco di tempo. Ovviamente, oggi non è pensabile riprodurre il testo nella sua interezza visto che racconta vicende che si svolgono dal 28 giugno 1940 all’11 aprile 1945. La riduzione odierna punta a rievocare il clima di quel tempo.

“Questa lettura in musica tende a risvegliare suggestioni, ricordi e pensieri intorno alla figura di Luigi Squarzina, poliedrico e originalissimo artista di teatro le cui radici affondano in terra romagnola. Intraprendo con emozione questo viaggio in compagnia di tutti coloro che lo hanno reso possibile, condividendo il desiderio di riaccendere una viva memoria del passato, contrastare l’oblio che spesso avvolge la storia delle arti dal vivo e invitare il pubblico e le nuove generazioni a confrontarsi con personalità che attraverso vita e opere trasmettono un grande patrimonio artistico e umano fondato su coraggio, libertà, ricerca.
Il teatro e la musica creano una magica navicella che ci accoglie e ci trasporta nel tempo e nello spazio, mentre il testo, i bozzetti delle scene e dei costumi, le foto e le testimonianze della prima rappresentazione, al Teatro Valle di Roma nel 1959, aprono il varco verso una dimensione sospesa tra realtà e sogno, storia e immaginazione. Qui si intrecciano passato, presente e futuro e possiamo ritrovare e riscoprire, attraverso i tenaci fili della memoria, la forza della vita e delle opere di Luigi Squarzina e il fascino esplosivo di un tempo di lotte e di speranza.
Questo spettacolo deve la sua nascita e la sua ispirazione al ‘Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Squarzina’, che conclude in questa occasione il suo ricco percorso di eventi e iniziative. Si sono intrecciati ad esso in armonica collaborazione l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, la Fondazione Teatro Rossini di Lugo, la Fondazione Ravenna Manifestazioni e il Comune di Russi che ringrazio per il prezioso sostegno e la qualità della vicinanza.” (Elena Bucci)

In questo senso il mio lavoro voleva rappresentare la crisi della civiltà contadina; nelle campagne nulla poteva essere più come prima. I rapporti di potere tra proprietari, mezzadri e braccianti risalgono a prima della Resistenza, è una conflittualità di altro tipo. Molte cose […] in Romagna si spiegano con quello che era successo prima, perché, a parte vent’anni di fascismo, erano rapporti interni al sistema del patronato e della condizione agricola ed erano connotati dalla violenza e dallo sfruttamento. (Luigi Squarzina)

manifesto    cartolina    comunicato stampa    intervista Corriere Romagna (Susanna Venturi)    intervista Radio3 Suite / Panorama (Andrea Penna) dal minuto 5:50    rassegna stampa





bozzetti dei costumi Misa D'Andrea - bozzetti delle scene Gianni Polidori
 

 
 
 
 
 
 
 
 foto Stefano Bisulli