TERRA MATER MATRIGNA

di e con Elena Bucci

drammaturgia e cura del suono Raffaele Bassetti
luci Loredana Oddone, Roberto Passuti
musiche originali dal vivo Christian Ravaglioli
collaborazione al progetto Nicoletta Fabbri
produzione Le belle bandiere
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi

debutto: 12 maggio 2023, Teatro degli Atti, Rimini
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Ho imparato il dialetto da donne burbere e straordinarie, da uomini che parlavano poco e con le mani grandi, in una casa di campagna incastrata nel centro di un paese che cambiava in fretta. Non mi hanno trasmesso tutto il loro patrimonio di gesti e parole, quasi se ne vergognavano. Si inchinavano ad una nuova libertà che metteva in ombra i loro saperi. Quella bambina bruna che correva nel cortile era destinata a studiare, parlare l’italiano, vivere come un maschio, diventare cittadina del mondo. Sono fuggita e sono tornata. Ero attrice, autrice e regista, come sognavo. Mettendo il mio sapere alla prova mi accorsi di quanto poco conoscevo la mia terra mater matrigna, che mi accoglieva e mi respingeva, mi abbracciava e mi tradiva, si rivelava e si chiudeva, gelosa del mio girovagare. Eppure ogni angolo di paesaggio mi parlava, ogni persona diventava un personaggio protagonista di una storia da raccontare. Ho ascoltato la gente, chi cantava, chi suonava, chi raccoglieva favole, chi scriveva poesia e chi studiava riscoprendo sotto nuove luci le nostre tradizioni. La mia terra mater matrigna mi ha ispirato spettacoli e scritti, mi ha spinto a creare gruppi che mi hanno aiutato a fare spettacoli ovunque, a riaprire al pubblico luoghi abbandonati e dimenticati, da un seicentesco palazzo ad un teatro, da una chiesina ad un macello. Continua, da vicino e da lontano, a sussurrarmi all’orecchio la sua lingua antica e misteriosa che trasforma la mia voce e il mio corpo, apre e incatena la mia immaginazione, con quelle parole brusche che significano sempre qualcosa di talmente vero da fare ridere e piangere, lingua dei poveri e dei ricchi, lingua sottile che serve a nominare la distesa rosa dei peschi in fiore, il mare quando cambia la stagione. Di questo e di queste persone che non dimentico, voglio fantasticare in questa serata in parte dedicata a Ivano Marescotti, amico e grande artista che di questa terra, di questa lingua e della sua poesia è stato un meraviglioso cantore, migliorando con il passare del tempo come fa il vino buono. (EB)

estratti rassegna stampa   manifesto   intervista Corriere Romagna   intervista il Resto del Carlino   intervista la Repubblica   presentazione Corriere Bologna

 
 








foto Luca Bolognese