TRE ATTRICI PER BERGMAN

sussurri e grida

mise en espace da un’idea di Vanda Monaco Westerståhl
con la supervisione di Marco Sgrosso

in scena Gemma Hansson Carbone, Alessandra Frabetti, Vanda Monaco Westerståhl

drammaturgia e traduzioni Vanda Monaco Westerståhl - ambiente di luci, suoni e loop di immagini Roberto Passuti - musiche tratte da film e sceneggiati di Ingmar Bergman - assistenza e documentazione video Stefano Orro - organizzazione Antonella Nitti

una produzione Compagnia La Luna nel Letto / Ass. Cult. Tra il dire e il fare
con il contributo di Teatro Ridotto - Casa delle culture e dei teatri di Bologna, Comune di Parma
un ringraziamento a Marco De Marinis

5 dicembre 2018, DAMS Lab/Teatro, Bologna
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Tre attrici italiane, guidate da Marco Sgrosso, interpretano in scena monologhi e dialoghi tratti da film e sceneggiati televisivi di Ingmar Bergman. Su uno schermo paesaggi e luci del Nord, e i volti delle attrici svedesi che hanno dato vita ai fantasmi e alle memorie di Ingmar Bergman. Questa mise en espace, attraverso la compresenza delle voci e dei corpi delle attrici e delle immagini della memoria di Ingmar Bergman in uno spazio volutamente vuoto e asettico che allude alla sospensione e alle fughe della comunicazione interiore, incrocia i segni del teatro e del cinema anche come risultato di quella ricerca sul sé dell’attore sviluppatasi dalla seconda metà del Novecento che ha tra i suoi maggiori punti di riferimento Marco De Marinis, i cui studi hanno aperto orizzonti oltre le riflessioni legate alle ideologie politiche e filosofiche del secolo scorso e sono di fatto uno strumento valido per orientarsi tra le complesse esperienze contemporanee.
Il progetto è stato ispirato dal libro di Leif Zern Vedere Bergman: il linguaggio cinematografico di Bergman nasce dal suo linguaggio teatrale, il filo rosso che unifica i due linguaggi è il lavoro con gli attori.