UOCCHIE CUNSACRATE
atipica sceneggiata napoletana
d’argomento mistico-pastorale
di e con Marco Sgrosso
di e con Marco Sgrosso
debutto: settembre 1987, Circolo Pavese, Bologna
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Lo spettacolo nasce da un esercizio di
improvvisazione mimica e vocale, che ha per oggetto lo sdoppiamento
immaginario dell’attore. Solo nella scena nuda, egli dà copro e
voce alle immagini della fantasia: un pastore, l’apparizione della
Vergine e i luoghi metafisici di un meridione inventato, senza
precisa collocazione geografica, come denuncia l’uso di una lingua
che nel dialetto napoletano non ha che uno spunto di partenza. Scene,
personaggi e situazioni si materializzano per cenni in una narrazione
ritmica e incalzante, che intreccia la nostalgia del racconto
d’infanzia ai miti di una tradizione magico-folkloristica e rimanda
alla figura del ciarlatano e imbonitore di piazza. La sacralità
dell’argomento si contamina di un’ironia profana ma non
sacrilega, perché riflette l’anima semplice di Ciro Esposito,
figlio di un Sud un po’ da cartolina, che accorcia la distanza con
l’Ignoto. Realtà e fantasia si confondono nello scontro tra il
dubbio eterno della Fede e l’inesausta attesa del Miracolo,
illuminando un paesaggio naif in cui prendono vita bimbe
linguacciute, mogli agonizzanti e una Madonna fin troppo ‘genuina’,
tra vento, pioggia e incubi notturni…
foto Giorgio Canali