Cervia: Autobiografie di ignote

18 maggio 2024, ore 18.30 - Villa Caravella, Cervia (RA)
Festival Grazia Deledda - II edizione >>

Autobiografie di ignote
ritratti in musica di scrittrici che non hanno scritto
da Autobiografie di ignoti, In canto e in veglia, Canto alle vite infinite

di e con Elena Bucci

musiche originali eseguite dal vivo al pianoforte e alla fisarmonica Christian Ravaglioli
cura e drammaturgia del suono Raffaele Bassetti
produzione Le belle bandiere
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Russi

Sospesa fra teatro e musica e pensando a una grande autrice che ha saputo raccontare le storie di chi non ha voce, disegno qualche ritratto di scrittrici ignote che non hanno lasciato scritti, ma una luce che ancora mi guida.
___

Cervianotizie.it  (Elena Bucci risponde a Liliana Fabbri)

1 - Chi sono le "ignote" di cui farà il "ritratto in musica"? (immagino siano personaggi dei romanzi di Grazia Deledda... o sbaglio?)

Le mie care ignote non sono i personaggi dei romanzi di Grazia Deledda, ma fanno parte di quella moltitudine di donne che per destino, sfortuna, tempi, povertà, non hanno potuto parlare, non hanno scritto e ad alcune delle quali questa scrittrice coraggiosa ha dato voce. Racconto di donne che per me sono scrittrici anche se non hanno scritto o hanno scritto poco perché non avevano la stanza tutta per sé e i denari che Virginia Woolf invoca come necessari. Avevano altro da fare: dovevano mettere al mondo i figli, crescerli, occuparsi della famiglia e della casa e di mille altre incombenze. Non avendo libertà, se la costruivano con l’immaginazione e la fantasia. Le mie ignote sono creature inventate ispirate a tante donne vere. Alcune le ho conosciute bene e mi hanno insegnato a stare al mondo, altre le ho osservate, altre solo intraviste. Le grandi scrittrici come Grazia Deledda sono state le mie maestre di osservazione e scrittura.

2 - Anche la Deledda in fondo, se non proprio "ignota", non ha goduto della fama di solito riservata a chi vince il Nobel per la letteratura… 

Ancora oggi sperimentiamo quanto la fama non sia sempre in accordo con il valore delle opere e quanto sia ancora lunga la strada verso una giusta distribuzione delle opportunità tra gli esseri umani. Credo che sia importante osservare la storia, riflettere e cercare di essere pronti al grande cambiamento al quale siamo chiamati in questa epoca di crisi della democrazia, della salute del pianeta, di un programma di pace mondiale. Dobbiamo intravedere la verità dentro le bugie della pubblicità e di chi ci invita ad un acritico consenso. Osservare le incongruenze della fortuna nel passato ci aiuta a vedere quelle del presente e a cercare le voci vere e non solo quelle famose.

3 - In veste di attrice e autrice, lei ha dedicato alcuni dei suoi lavori a donne famose, da Eleonora Duse a Laura Betti, a Virginia Woolf. Come si è avvicinata a Grazia Deledda?

Ho sempre adorato leggere e ho imparato a farlo da sola prima di andare a scuola perché ero troppo curiosa e impaziente per aspettare che qualcuno leggesse al posto mio. In un mobiletto basso che adoravo c’erano tanti libri con la copertina verde: tutte le opere degli scrittori che avevano ricevuto il Nobel. Come mai le donne erano così poche? Mi domandai subito. E incontrai Grazia Deledda e la Sardegna che poi avrei amato e dove avrei letto in pubblico parte dei suoi testi. Mi incoraggiò ad ascoltarmi, ad avere fiducia nelle mie aspirazioni al di là di quello che gli altri si aspettavano da me. Mi rivelò come l’amore misterioso per la propria terra, trasformato attraverso l’arte, possa farci cittadine del mondo innamorate di ogni cultura e possa ispirare una scrittura e una visione che continuano a parlare a tutti.

4 - Che cosa dobbiamo aspettarci dalle sue "Autobiografie di ignote" sabato 18 maggio?

Sarebbe bello che ognuno trovasse qualcosa che non si aspettava e anche io! Una delle bellezze del teatro, che pare tanto anacronistico, è proprio quella di rendere unico, sorprendente e irripetibile l’attimo nel quale avviene l’incontro. Speriamo!